Oggi vorrei rispondere a una domanda che mi fanno spesso i genitori:

come faccio a convincerlo a iniziare i compiti?

Quando lo chiamo per fare i compiti è un’agonia! Ci sono urla e litigate, poi quando si siede, parte ed anche bravo, ma il problema è iniziare!

Molto spesso il problema più grande è iniziare, e non mentite a voi stessi lo è anche per noi adulti! Quando, ad esempio la sera dite a voi stessi: “domani mi sveglio presto e vado a correre!”. Il giorno dopo quando siete sotto alle coperte assonati, quanto è difficile alzarsi! Anche se sapete benissimo che vi farebbe bene?

Questa non è mancanza di voglia, o poco impegno, ma il fatto che in natura nessun essere vivente smetterebbe di fare qualche cosa di piacevole per iniziare un’attività AVVERSIVA.

Non siamo nati per andare incontra a quello che ci fa paura, anzi peggio. Perché i compiti spesso non solo fanno paura, ma mettono angoscia, è il momento in cui mi scontro con le mie difficoltà, spesso sono cose che affossano la mia autostima, che mi fanno stare male.

Chi smetterebbe di fare qualche cosa di bello per iniziare una cosa che gli sbatte in faccia tutte le sue mancanze!

Eppure è questo che chiediamo ai nostri figli quando gli diciamo spegni il cellulare e vieni a fare i compiti!

Quindi come modificare questo:

1° Il momento dei compiti deve sempre essere un momento bello! Non una sequela infinita di ramanzine, di: “come fai a non capire”; “no hai sbagliato ricomincia”; “sbrigati” ecc…

Deve essere un insieme di rinforzi e gratificazioni, ma prima di arrivare a questo bisogna farlo sedere…

Questa è la cosa più semplice in assoluta, ma incredibilmente contro-intuitiva, richiede tempo e pazienza, il più grande ostacolo in questi casi è il genitore che fatica a rinforzare le cose più semplici, aspettandosi sempre il comportamento completo e perfetto prima di erogare la gratificazione.

Tutte queste parole per dire, premiatelo appena si siede!

Se nel momento in cui voi chiedete di sedersi al tavolo e lui lo fa, voi gli date subito una pausa, ad esempio cinque minuti con il telefono o tablet, da usare seduto al tavolo, sarà molto più semplice avere la sua collaborazione. Ancora meglio se l’accesso a questo oggetto non è libero ma gestito da voi.

Piano, piano potrete allungare la vostra catena di azioni, aggiungendone una alla volta,

Quindi la pausa arriverà sempre più distante dal momento in cui si siede.

Un esempio di catena può essere:

  • seduto al tavolo
  • seduto al tavolo e tira fuori il diario
  • seduto al tavolo, tira fuori il diario e cerca la pagina dei compiti
  • seduto al tavolo, tira fuori il diario, cerca la pagina dei compiti e svolge il primo esercizio

ecc…

Non solo in questo modo riuscirete a rendere più facile iniziare l’ora dei compiti, ma avrete modo anche di premiarlo per qualche cosa che fa bene, anche se poi gli esercizi saranno difficili e se gli sbaglierà.

Ricordatevi sempre che il miglior strumento che potete dare a vostro figlio è la sensazione che se anche i compiti sono difficili e c’è da faticare, questa fatica non deve mai essere svilente, c’è successo anche a non riuscire a fare una cosa, e questo potete darlo solo voi.

Se non riesco a leggere bene, a capire la matematica e il genitore aspetta che io faccia bene tutto ciò per premiarmi, o peggio aspetta un bel voto a scuola, io non sarò mai gratificato da queste attività, ma se basta essere collaborativo per ricevere gratificazioni sarò spronato ad esserlo e nello stesso momento sperimenterò il successo!

un abbraccio

Sara

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